Cosa sono i dolci chetogeni e come prepararli

dolci chetogenici

Alcune malattie come l’obesità e le altre disfunzioni legate al peso sono in alcuni casi sottovalutati . Si tratta di malattie conosciute particolarmente rischiose, in quanto se non curate a dovere, possono anche provocare la manifestazione di altre condizioni cliniche che possono provocare gravi condizioni di vita fino alla morte.

Risulta dunque necessario in questi casi, seguire una sana e corretta alimentazione per poter essere in forma e dare i nutrienti all’organismo. Una corretta alimentazione viene insegnata anche ai bambini da quando sono in tenera età: come mangiare correttamente, proponendo loro pasti equilibrati e ricchi di frutta e verdura.

In questo caso, anche il mondo del web può discretamente aiutare. CI sono, infatti, molti siti internet e blog che parlano dell’argomento, proponendo diete e sedute di allenamento.

Quando non si tratta di casi acuti, perdere i chili in eccesso in maniera equilibrata ed insegnare, appunto, come avere uno stile di vita sano. Negli ultimi anni si sta diffondendo a macchia d’olio uno stile di alimentazione: la dieta chetogenica.

Cosa sono i dolci chetogeni e quali sono

Durante una qualsiasi dieta la voglia di dolce è sempre dietro l’angolo. Anche se si sta effettuando una dieta di tipo keto è possibile mangiare dei piccoli dolci chetogeni. Sono molto difficili da reperire in commercio ma è possibile realizzarli facilmente a casa. Generalmente per i dolci chetogeni viene utilizzata la farina di mandorle.

È essenzialmente realizzata dalla macinazione delle mandorle e si ritrova in molteplici ricette. Esistono diverse farine di mandorle da quella macinata finemente a quella macinata più grossolanamente. Si predilige di solito la farina più sottile per poter semplificare la fase dell’impasto amalgamare più facilmente.

Se non si utilizzano i prodotti a guscio è possibile utilizzare la farina di semi di girasole ricca di macronutrienti simile alla farina di mandorle. Anche la farina di cocco è molto utilizzata per i dolci chetogeni. In questo caso è la polpa di cocco che è stata disidratata e poi macinata.

Per evitare il consumo di zuccheri è preferibile utilizzare l’estriolo e la stevia pura al 100%. In particolare l’eritritolo è uno degli alcoli dello zucchero.

Presenta delle caratteristiche che lo rendono davvero unico nel mondo degli zuccheri. In primis ha meno calorie dei dolcificanti, non ha un retrogusto sgradevole ed è l’unico dolcificante che non crea una risposta insulinica. Infine, per la preparazione dei dolci chetogeni servono crema di formaggio, panna montata senza zucchero, yogurt greco e burro ghee.

Tartufini low carb

Tartufini low carb - dolci chetogenici

Tra i dolci chetogeni più apprezzati ci sono i tartufini al cioccolato. Bastano pochi semplici ingredienti:

  • 50 grammi di polpa schiacciata di un avocado maturo;
  • Estratto di vaniglia q.b.;
  • Scorza di lime q.b.;
  • 1 pizzico di sale;
  • 35 grammi di cioccolato fondente con almeno 80% di cacao, tritato finemente;
  • ½ cucchiaino di olio di cocco;
  • ¼ di cucchiaio di cacao non zuccherato in polvere;

La preparazione è davvero semplice: si inizia con mescolare l’avocado con l’estratto di vaniglia nel frullatore a immersione, più è maturo l’avocado più sarà omogeneo l’impasto.

Si aggiunge poi la scorzetta di limone e il pizzico di sale. Nel frattempo di il cocciolato e l’olio di cocco a bagnomaria e poi si mescola il tutto in una ciotola fino ad ottenere un composto omogeneo, far riposare per 30 minuti in frigo. Fare delle palline con le mani o con un cucchiaio e cospargere di cacao.

Keto gelato a limone

Keto gelato a limone - dolci chetogenici

Altro dolce molto apprezzato è il gelato al limone che risulta ideale in estate e fresco dopo un abbondante pasto. gli ingredienti da reperire sono davvero pochi:

  • Succo e scorza di mezzo limone;
  • 1 uovo piccolo;
  • 15 grammi di eritritolo;
  • 70 millimetri di panna da montare senza zuccheri;

Il procedimento è davvero semplice e in 5 passi si realizzerà uno dei dolci chetogeni più apprezzati. Si inizia con il lavaggio del limone e si grattugia finemente la scorza e si recupera tutto il succo. Successivamente si separa il tuorlo dall’albume dell’uovo.

Si monta a neve l’albume e in un’altra ciotola si sbatte il tuorlo con il dolcificante fino ad ottenere un composto omogeneo e spumoso. Si aggiunge poi il succo di limone facendo attenzione a non smontare il composto. Si monta la panna in una ciotola più grande e un po’ alla volta si aggiunge il composto di uova alla panna.

Versare il tutto in una gelatiera e congelare secondo le istruzioni. Se in casa non si ha un gelatiere si ripone semplicemente nel congelatore e si mescola con vigore per mezz’ora fino a raggiungere la consistenza desiderata.

Che cos’è la dieta chetogenica

Per dieta chetogenica si intende una strategia nutrizionale basata sulla riduzione dei carboidrati alimentari, che quindi fa in modo che l’organismo produca autonomamente il glucosio necessario alla sopravvivenza, aumentando così il consumo energetico dei grassi contenuti nel tessuto adiposo. Dieta chetogenica significa infatti “dieta che produce corpi chetonici”, che risultano essere un residuo metabolico della produzione energetica.

I corpi chetonici vengono prodotti in quantità minima dall’organismo, e risultano essere facilmente eliminabili sia con le urine sia con la ventilazione polmonare. Nel caso della dieta chetogenica, però, i corpi chetonici vengono prodotti in quantità notevolmente superiore rispetto alla condizione normale.

L’eccesso indesiderato di corpi chetonici, responsabile della tendenza all’abbassamento del pH sanguigno, prende il nome di chetosi. La chetoacidosi, però, può essere influenzata anche da altri fattori, come ad esempio con l’impiego dell’attività motoria.

Essa, infatti, può incidere sia in modo positivo che in modo negativo, a seconda del caso in particolare della persona che decide di seguire la dieta chetogenica. Fortunatamente, non esiste un solo tipo di dieta chetogenica e risultano essere chetogenici tutti gli stili di vita alimentari in grado di fornire una quantità limitata di calorie, carboidrati e qualche volta anche di proteine inferiore al necessario, ovvero scelte alimentari che inducono l’organismo alla perdita di tessuto adiposo.

Risultano essere low carb e potenzialmente chetogeniche diverse diete molto famose e clinicamente approvate, come ad esempio, la dieta Atkins e la LCHF, ovvero low carb, high fat, basso contenuto di carboidrati, grassi elevati.

Per chi è indicata la dieta chetogenica

La dieta chetogenica risulta essere particolarmente indicata per gli individui che soffrono di obesità e sovrappeso, per le donne in menopausa, per gli individui affetti da infertilità maschile o femminile legata all’obesità, per combattere le adiposità localizzate, per i soggetti obesi o in sovrappeso affetti da patologie varie che si manifestano con emicrania cronica e per gli individui pre bariatrici. Ciò non toglie che questa dieta possa essere seguita da chiunque, ovviamente sotto stretta sorveglianza medica.

Che cos’è la chetosi

Per chetosi si intende una condizione in cui l’organismo ottiene energia bruciando i grassi e producendo i, così chiamati, chetoni. In genere questa situazione si verifica quando i livelli di glucosio nel sangue aumentano a causa di una riduzione di insulina.

Bassi livelli di chetosi risultano essere normali, ma quando i chetoni aumentano molto in poco tempo possono avere effetti negativi sull’organismo anche notevolmente seri.

In medicina, non esiste una vera e propria distinzione tra chetosi e non chetosi. Il livello di questi composti è influenzato dalla dieta e dallo stile di vita. Tuttavia, è possibile affermare che esiste una quantità ottimale per il corretto funzionamento della dieta chetogenica, ovvero:

  • Sotto 0,5 mmol di chetoni per litro di sangue non è considerata chetosi;
  • Tra 0,5-1,5 mmol/l si parla di chetosi leggera;
  • Con 1,5-3 mmol/l la chetosi è definita ottimale;
  • Valori di oltre 3 mmol/l, oltre a non essere maggiormente efficaci, compromettono lo stato di salute, soprattutto in caso di malattie che riguardano il sistema insulinico, come il diabete mellito tipo 1;
  • Valori oltre 8-10 mmol/l sono difficili da raggiungere con la dieta.

Molto spesso questi valori vengono ottenuti nelle malattie o a causa di attività fisica inadeguata. in presenza di questi valori è possibile si presentino sintomi anche molto gravi.

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