Dimagrisco ma non perdo peso: spiegazione e consigli

perdere peso ma non dimagrire

“Dimagrisco ma non perdo peso” è una frase abbastanza comune, e ciò significa che a moltissime persone capita appunto di vedere un dimagrimento anche se però la bilancia riporta sempre lo stesso numero: questo perché dimagrire e perdere peso non sono la stessa cosa. Ormai è noto che quando si parla di dimagrimento si fa riferimento alla famosa massa grassa, che altro non è che gli accumuli di tessuto adiposo che si trovano in grande misura all’interno del corpo.

D’altro canto la perdita di peso rappresenta una vera e propria variazione di un parametro fisico che può essere misurato in modo oggettivo, semplicemente sulla bilancia e leggendo il numerino che compare. Dopo aver seguito una dieta ipocalorica, è più che normale e anche gratificante vedere la lancetta della bilancia che scende sempre di più, anche se ci sono momenti in cui questo avviene più rapidamente e momenti in cui ci vuole più tempo.

Quando c’è un calo del peso, sia a livello teorico che a livello pratico, non c’è alcuna certezza di aver perso la massa grassa: questo è dato dal fatto che il corpo umano è composto da diverse zone, e alcune di queste sono maggiormente toccate dal tipo di alimentazione che si segue. Generalmente, tra le zone più influenzate da una variazione dell’alimentazione è possibile menzionare l’acqua del sangue e dei tessuti, il tessuto adiposo, il glicogeno muscolare ed epatico così come anche le proteine contrattili dei muscoli.

Perché dimagrisco ma non perdo peso

Bisogna però fare attenzione ad una cosa: una diminuzione delle calorie non implica per forza un catabolismo libero. Il deposito che il corpo utilizza per trovare delle energie è il tessuto adiposo, ed è per questa ragione che questo è sempre il settore del corpo maggiormente influenzato da quelle che sono le variazioni energetiche causate da un cambio nell’alimentazione.

dimagrisco ma non perdo peso

Ci sono alcuni casi, come ad esempio quelli di diete troppo restrittive, eliminazione di tutti i carboidrati oppure di eccesso di attività motoria, in cui in calo di peso ha anche delle conseguenze negative come la disidratazione a causa della perdita dei liquidi, ma anche il catabolismo muscolare e la deplezione di tutte le riserve di glicogeno. A tutti è noto che per dimagrire è sufficiente avere un bilancio calorico negativo: ciò significa che bisogna assumere meno calorie di quelle che il corpo brucia quotidianamente.

Facendo ciò è possibile creare una condizione catabolica, che viene portata avanti da alcuni ormoni particolari come il cortisolo, il glucagone e le catecolamine. Ovviamente, per motivi di benessere e di sopravvivenza, devono esserci anche delle fasi di anabolismo: la costruzione viene compiuta da altri ormoni che sono dieta-dipendenti e post-prandiali.

Nessun tessuto del corpo ha la stessa sensibilità agli ormoni: ad esempio, il tessuto adiposo è estremamente sensibile agli ormoni catabolici e all’insulina: un adipe molto gonfio è estremamente sensibile al catabolismo, mentre un adipe abbastanza svuotato lo è di meno. Ecco perché chi ha più chili da perdere dimagrire prima.

informazioni importanti sul dimagrimento

Ci sono delle situazioni in cui è possibile perdere peso ma non dimagrire, il che significa che non vi è un calo del tessuto adiposo, ma solamente una diminuzione del peso corporeo. In primo luogo, va specificato che la diminuzione delle calorie ha un effetto di tipo catabolico anche nelle altre zone del corpo: un distretto corporeo particolarmente colpito dalla diminuzione delle calorie è sicuramente quello muscolare.

Sostanzialmente, nel momento in cui si mangia di meno, i muscoli iniziano automaticamente a rimpicciolirsi e soprattutto a diminuire nel loro spessore: non ci sono eccezioni a questa regola e quindi vale per tutti. Quello che può cambiare, però, è l’entità di questo fenomeno: ovviamente. quanto più grande sarà il deficit calorico, tanto più è alta la possibilità di perdere molta della propria massa muscolare.

Quando si segue una dieta ipocalorica, il primo distretto che viene eroso sono sicuramente le riserve di glicogeno: questo è uno zucchero di riserva che si trova anche all’interno dei muscoli. Dato che per conservare il glicogeno all’interno delle cellule muscolari c’è bisogno di grandi quantità di acqua, la riduzione porta anche ad una perdita di liquidi abbastanza importante.

Di conseguenza, più grande è queste erosione, maggiori sono le possibilità che il muscoli inizi a mangiarsi da solo, iniziando a consumare i propri amminoacidi ramificati, che altro non sono che le proteine contrattili di muscoli. Inoltre, il glicogeno è contenuto anche all’interno del fegato al fine di mantenere costante la glicemia: ecco perché nel peso perso è da includere anche lo svuotamento di questo fondamentale serbatoio.

Come perdere davvero tessuto adiposo

La prima cosa che bisogna fare per dimagrire in modo corretto è quella di capire se si è davvero in sovrappeso oppure se si tratta solamente di un bisogno puramente estetico. Questa valutazione può essere eseguita sia da un professionista sia in casa, utilizzando alcuni conteggi matematici: bisogna mettere in relazione innanzitutto la statura ed il peso ideale, per poi misurare la circonferenza del polso che è di fondamentale importanza.

Quando si è in sovrappeso c’è una maggiore sensibilità del tessuto adiposo, e quindi la possibilità di compromette il muscolo scende vertiginosamente: quando si è in normopeso, invece, il dimagrimento deve avvenire in modo più lento e soprattutto controllato. Ecco perché diventa necessario capire quanto importante deve essere il taglio calorico che si imposta all’interno della dieta ipocalorica.

Oltre al numero di calorie assunte quotidianamente, è importante fare attenzione anche alla ripartizione dei macronutrienti, quindi di proteine, grassi e carboidrati. Nel momento in cui c’è un insufficienza di proteine o di carboidrati, si potrebbero avere delle ripercussioni a livello di tessuto contrattile.

Quando si segue una dieta ipocalorica è pertanto necessario tenere le proteine superiori rispetto alla norma, specialmente se si pratica sport. I grassi devono rappresentare il 25% dell’alimentazione, mentre le calorie rimanenti devono essere coperte dai carboidrati: in questo modo non potrà mai avvenire il famoso “dimagrisco ma non perdo peso”.

Perdere peso ma non dimagrire: come evitarlo

Se si vuole evitare una volta e per tutte di perdere peso ma non di dimagrire, è necessario impostare quindi una dieta strettamente legata a quella che è la propria situazione corporea, creando il corretto deficit calorico e un’adeguata ripartizione dei macronutrienti. Oltre a questo, è importante fare attenzione anche al tipo di attività fisica che si svolge, ed alla sua intensità.

Purtroppo, non esiste ancora un allenamento specifico che serve a dimagrire: quanto più bassa è l’intensità dell’allenamento, tanto più alto è il consumo dei grassi, nonostante il basso dispendio calorico. Se invece l’intensità è media, è possibile andare a toccare anche le riserve di glicogeno, instaurando un non trascurabile EPOC post allenamento.

Infine, tanto più alta è l’intensità dell’allenamento, tanto più basso è il consumo dei grassi, ma si bruciano molte più calorie: tuttavia, non diventa possibile affrontare dei grandi volumi di allenamento. Nel corso degli allenamenti di tipo metabolico, si può avere un alto EPOC in seguito alla pratica dell’esercizio.

Quando si segue una dieta ipocalorica, per riuscire a conservare la massa magra ed il tono muscolare, non deve mai mancare un allenamento per la forza. Quando si fa così, è possibile eliminare una volta e per tutte il problema del “dimagrisco ma non perdo peso”.

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